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LE FASI DEL RISVEGLIO (step by step)

Siamo tutti destinati a svegliarci, prima o poi, che lo “vogliamo” o meno. Il Risveglio non dipende dalla volontà della persona, ma dal Divino che dimora in noi. Questo é l’unico vero “programma” della nostra esistenza. La macchina psico-fisica di cui siamo dotati per questa incarnazione partecipa a questo Processo, in cui é necessaria inizialmente tanta Buona Volontà, ma solo fino ad un certo punto: oltre di esso, lotterà per sopravvivere come un demonio, ma sarà proprio questo attrito a favorire la dis-identificazione dall’involucro e la rinascita esistenziale.
Ogni fase di questo Processo ha la sua dignità ed é funzionale alla fase successiva. A grandi linee, si potrebbe dire che ci sono tre grandi stadi che caratterizzano il nostro “viaggio verso Casa”: il Sonno, il Sogno del Viaggio, il Risveglio. Fra uno stadio e l’altro può essere utile l’idea del ponte. Questo articolo non vuole essere esaustivo né dichiarare degli assoluti, ma solo fare un po’ di chiarezza per quanti ne faranno buon uso.

PRIMA FASE. IL SONNO.
Esistiamo, all’interno di un programma standard: studiamo, ci innamoriamo, troviamo un lavoro, ci sposiamo, facciamo figli, andiamo in pensione, cresciamo i nipoti, ci ammaliamo, moriamo. Questo programma ha delle variazioni sul tema: divorzi, fallimenti, ricchezza e povertà, aborti, malattie, etc. ma comunque tutto scorre senza troppe domande. In questa fase siamo completamente identificati con l’apparato psico-fisico e riteniamo “normale” o “vero” quello che ci propina la società e i mass media. La mente dice: “Io Sono il mio corpo, io sono i miei ruoli”. Non ci sono domande esistenziali profonde. Non avvertiamo gabbie e inquietudini che provocano profondi cambiamenti. Eventuali moti emotivi vengono ricondotti alla normalità, a “così é la vita”, o ci travolgono fino alla fine dei nostri giorni… Possiamo essere anche appassionati di cartomanzia, astrologia, esoterismo, meditazione, yoga, soprattutto oggi giorno che queste informazioni sono più diffuse e accettate socialmente, ma le utilizziamo per sentirci meglio, per placare eventuali moti dell’anima, paradossalmente, per non sentire la sua voce che scombussola tutto, per non uscire dal programma, e continuare ad avere l’illusione che tutto é sotto controllo e, istericamente, che nulla dipenda veramente da noi. Possiamo anche essere vegetariani e fare la raccolta differenziata, e persino canalizzare santi e sedicenti maestri ascesi, ma senza alcuna autentica consapevolezza di chi siamo veramente e cosa sia reale.

PONTE FRA SONNO E SOGNO.
Rabbia, insoddisfazione, tristezza emergono come fuoco. Non é ancora il Fuoco della terza fase, anzi abbiamo grosse difficoltà a gestire le emozioni, ma esse sono fondamentali per arrivare in Seconda Fase. Iniziamo a renderci conto che siamo all’interno di un programma, che ci appare come una gabbia, magari quella della nostra famiglia di origine o imposta dalla società. Solo a titolo di esempio, ci accorgiamo che non stiamo facendo il lavoro che volevamo, non stiamo sfruttando i nostri talenti, le dinamiche di coppia sono la questione bruciante di ogni giorno e si ripetono come fotocopie, non sopportiamo più genitori e amici, etc. Abbiamo bisogno di qualcosa di nuovo, abbiamo bisogno di sapere. Una inquietudine profonda stravolge la nostra esistenza. Alcuni eventi possono essere sconvolgenti, divampando un dolore che desta la nostra attenzione. Iniziano le domande e dunque la ricerca.

SECONDA FASE. IL SOGNO DEL VIAGGIO.
In questa fase accadono veramente tante cose che ho cercato di sintetizzare, vista la sede:

1. Presa di coscienza dei propri meccanismi comportamentali attraverso l’auto-osservazione e la conoscenza della propria storia e quella familiare. Ci rendiamo dunque conto di rispondere alle situazioni attraverso automatismi che abbiamo appreso da bambini, dai nostri genitori e, a causa di abitudini, convinzioni, credenze e traumi, si ripropongono ciclicamente: in questa fase vengono scovati e, con la Presenza (che si esprime per ora solo con l’auto-osservazione), disinnescati. Corsi, libri e bravi terapeuti sono molto utili a tal fine.
2. Apprendimento ed esercitazione (non solo informazione)
– della Legge dello Specchio, ossia della Risonanza, della nostra profonda connessione con le persone che incontriamo e che ci mostrano frammenti del nostro inconscio;
– del Potere Creativo dei Pensieri (altresì detta Legge dell’Attrazione), di come le nostre convinzioni ci abbiano portato a vivere come un disco rotto certe situazioni, e a coltivare un nuovo modo di pensare, positivo, fiducioso e propositivo per creare una realtà che più ci piace;
– della Metamedicina (interpretare i sintomi del corpo per guarire naturalmente).
3. Tramite la buona Volontà e la disciplina, ci si dedica a molti aspetti dell’apparato psico-fisico affinché “si avvicini” allo Spirito, come ad esempio la pratica della Gratitudine, l’apertura al Perdono, la liberazione dai sensi di colpa e vergogna, l’esercizio sano e consapevole del proprio Potere personale, lo scioglimento di nodi e legami col passato, la coltivazione di creatività e talenti, una nuova attenzione all’Abbondanza e alla Provvidenza, l’approfondimento di doni come la telepatia, la capacità di visione. Un senso di Unità, di trascendenza con persone e situazioni della propria esistenza, pervade questa fase quando si trova al suo apice. Attimi folgoranti di profonda connessione e Presenza, ma il resto del tempo “siamo ancora persone”, identificati con la mente e l’Ego, che producono sfilze di desideri da ottenere e obiettivi esistenziali, nonostante spesso siano rivolti ad essere migliori ed aiutare il prossimo.
4. Per alcuni questa fase può comportare una materiale uscita dagli schemi, attraverso rotture importanti, dal lavoro alle relazioni sentimentali, ai cambi di residenza. Alcuni vivono questa esperienza come la “disconnessione da Matrix”, una sorta di programma globale che ci tiene addormentati, che comunemente chiamiamo “il Sistema”, ma nonostante questo non siamo ancora propriamente svegli.

Questa fase é ricca di movimento. Si partecipa a corsi di Benessere e Consapevolezza del mondo sottile, a seminari di fisica quantistica dei migliori relatori per costruire un futuro migliore, a Costellazioni familiari per far pace col passato, riti sciamanici per riconnettersi con l’inconscio e i propri doni, e chi più ne ha più ne metta. Film come Matrix, libri come la Profezia di Celestino, tutto utile! Torniamo a casa con qualche Eureka esistenziale, possiamo quasi percepire l’Anima che saltella di gioia. Si alternano momenti di alti e bassi che alimentano la ricerca, ricca di prese di coscienza, catarsi emotive e insight.
A dominare questa fase sono la Conoscenza e la Sperimentazione; il carburante é la forza di Volontà.
In questa fase, alcuni di noi soffrono per la separazione da quello che viene chiamato il “vecchio mondo”, altri enfatizzano distinzioni “noi risvegliati, loro che dormono”, alcuni possono esprimere inconsapevolmente tanto giudizio incorniciandolo con “te lo dico con amore”, si rivela spesso la tendenza ad aspirare intimamente a diventare dei guru, a salvare gli altri. Se portato il tutto all’estremo, si rischia di entrare a far parte di sette, o di sedicenti comunità, estraniandosi con livore dal “mondo dormiente”, servendo qualche sedicente guru e abbandonando i propri affetti.
Al di là degli estremi, siamo identificati con il Ricercatore Spirituale che deve continuare ad apprendere, crescere e migliorarsi.
Nonostante gli scossoni, i ribaltamenti di scenario, gli scontri, é una fase anche ricca di gioie, desideri che si realizzano, emancipazione da vecchi schemi, un profondo senso di fiducia e amore nella vita.
Qualcosa ad un certo punto non torna, soprattutto a chi ha fatto di tutto questo, l’evoluzione, il Risveglio, il suo motivo di vita. Ci si accorge di scavare in un pozzo senza fine. Si trova continuamente un aspetto di sé da migliorare, nell’illusione che possa essere fabbricato un’essere perfetto e una vita senza problemi. Quando la realtà non risponde come vogliamo alle nostre diligenti pratiche pensiamo di essere sbagliati, che dobbiamo ancora migliorare qualcosa. Dopo la realizzazione di un desiderio o un progetto, si passa a quello successivo e si tende sostanzialmente a volere che tutto sia perfetto, plasticamente Zen. Una nuova inquietudine sorge: non si é riusciti a raggiungere quella “zenitudine”, quella assenza di problemi che ci si aspettava. Continuano le prove nonostante la teoria e la pratica siano rodati e ci si avvia verso un periodo di sconforto e confusione mai provati.

PONTE FRA SOGNO E RISVEGLIO.
La mente produce continui aspetti da risolvere, e l’Anima grida. L’affermazione tipica di questo passaggio é “credevo di aver lavorato su questa cosa, credevo di aver risolto” e la domanda che ne consegue é “perché tutto ritorna?”, ma siamo esausti ed é un bene, poiché il Ricercatore Spirituale non attraverserà con noi questo ponte. É fondamentale mettere finalmente in discussione il pensatore nella nostra testa e lasciare che sia lo Spirito a condurre questo passaggio stretto, strettissimo. Ci si accorge che la mente che produce i problemi é la stessa mente che dice di volersi liberare da essi: dunque non sarà essa a compiere questo passaggio. Mentre molti brancolano gridando “non ne posso più”, altri sostano ad osservare l’illusione e scorgono l’Essere Immutabile. Quando di fronte alle avversità sapremo dire “mandamene ancora” anziché dire “basta non ce la faccio più” allora forse avremo iniziato questo passaggio. Siamo noi ad inquietare il cane che dorme, ad aprire armadi e dissotterrare scheletri, poiché tutto ciò che bacia la Luce della Coscienza diviene Cosciente. Proprio per realizzare l’inconsistenza della mente, dell’Ego rispetto all’Essere, saremo inondati da forti Paure, scossoni della portata di uno Tsunami, e saremo tentati di gettare tutto alle ortiche.
La resistenza a questo momento, il volerne uscire cercando di governare la mente o di ridurre la pena, ne aumenta l’intensità e la durata. Questo ponte é il momento in cui tornano tutti i mostri, corpi di dolore che si attivano, eggregore che attaccano, sì perché siamo ad un passo dal realizzare qualcosa di così grandioso e liberatorio da non poter essere descritto mai adeguatamente. In questo passaggio é fondamentale ricordarsi di:
1. Essere Presenti, che significa non solo essere consapevoli dei propri schemi, ma percepirsi in ogni momento, senza giudizio, abbandonando l’osservatore giudicante e analitico, spostandosi sulla vera Presenza che é essere ed è in verità naturale, priva di sforzo.
2. Accettare le emozioni che emergono da spettatore, senza cercare di gestirle o di scappare distraendosi, e al contempo senza credere alla solita storia proiettata nello schermo interiore: si sta, accogliendo tutto come davanti ad un Fuoco che divampa, ritrovando il sacro nella propria umanità.
3. Non credere alle fandonie della mente che temendo di morire inventa storie per sopravvivere: non morirà la mente né il corpo, né perderemo il senno, se restiamo saldi nella tempesta.
4. Agire per Intuizione solo quando é veramente necessario, dunque mollare l’attaccamento alla logorrea mentale e all’ossessione nel prendere continuamente decisioni.
5. Lasciare che sia la Grazia di cui siamo fatti a condurre questo passeggio. Può essere utile la Preghiera, non come richiesta di riduzione della pena, non come lamento o desiderio, ma come atto di Fede nella Vita e di Resa.
É il momento di ricordarsi che siamo Spazio Eterno, che siamo il cielo che é attraversato da nuvole, fenomeni che iniziano e finiscono. Una Indagine profonda sul Reale comincia, poiché non si hanno più mosse. Siamo all’angolo, nessuna tecnica o concetto prima appreso ci viene veramente in soccorso. Ma non siamo soli, e per coloro che sanno restare, arriveranno risposte, doni inaspettati, incoraggiamenti: la Vita si fa sentire.
In questo passaggio non si può portare nulla con sé della propria storia e personalità, ma per chi é pronto é un piacere, poiché la profonda accettazione di tutto springiona invece una forza liberatrice. Fra uno scossone e l’altro, pian piano si entra nella fase successiva. Nel frattempo, non abbiate paura. Per approfondire sulle emozioni e gli ‘attacchi di panico’ leggi questi due articoli
https://www.michelaruffino.com/blog/la-porta-delle-emozioni
https://www.michelaruffino.com/blog/non-abbiate-paura

TERZA FASE. IL RISVEGLIO
É una fase di profonda umanità dove si coglie finalmente il Divino. Mentre lungo il ponte siamo stati sballottati come non mai, a tal punto da temere di perdere il senno, una profonda umiltà é nata. Doni arrivano inaspettatamente. Semplicità, freschezza, candore, sbocciano nei cuori coraggiosi.
Non c’é più riverenza per la mente, non ci sono più certezze se non quella di essere vivi. Descrivo questa sensazione in questo racconto https://www.michelaruffino.com/blog/vai-treno-grazie-ti-amo
La ricerca é finita e si comprende al contempo che non é mai accaduta, se non all’apparato psico-fisico: esso ha compiuto un Viaggio, Noi siamo sempre stati qui.
Pian piano, mentre si conferma la propria Posizione di Soggetto, in Comunione con la Fonte, svanisce il vecchio senso dell’Io, pertanto accadono dei ritorni o nuove amicizie, che portano ad un vero senso del Noi: in questa occasione iniziative, gruppi o comunità che sorgono sono autentici.
In questa fase accade un ritorno a casa, non solo metaforico. Si può tornare dai familiari, persino a svolgere un lavoro “dentro Matrix”, addirittura la città col suo frastuono appare luminosa, possiamo guardare film horror e programmi banali, il tutto con freschezza e in totale Presenza.
Non bisogna distrarsi, non é finita. Finché avremo un apparato psico-fisico saremo testati: a raffinarsi sarà la nostra Posizione. Ondate di spauracchi, e noi restiamo, confidenti nell’Essere che abbiamo ritrovato fuso col Supremo. Non si può descrivere questa realizzazione e chi non da in pasto alla propria mente ogni cosa, sa bene che quanto é stato trovato é così sacro da non poterne parlare.
Restando invece autentici e silenziosi interiormente, mentre tutto in superficie prosegue con fatti anche gravi talvolta, ogni nostra superbia é crollata, non sappiamo più nulla, non pratichiamo nulla se non la Gratitudine ed il Silenzio interiore. Siamo completamente soli con noi stessi e profondamente ricchi. La nostra Gloria è essere Nessuno. Mentre nella prima fase ogni situazione conflittuale e problema erano rogne e maledizioni, e nella seconda divengono per il Ricercatore Spirituale una opportunità per conoscere se stesso, in questa fase esse sono occasioni per ricordarsi della Presenza, senza alcun obiettivo, liberi da qualsiasi scopo esistenziale e spirituale. Bisogna “lottare” un po’ per mantenere questa Posizione e non scivolare nel Sogno. La vita continua: lavoriamo, paghiamo le tasse, ‘tiriamo su’ i figli, paradossalmente sembriamo tornati nella prima fase, ma tutto è nuovo, la mente si fa fresca, una fiducia di fondo ci rincuora ogni istante. Anche qui fantasmi, corpi di dolore si attivano, ma noi restiamo con noi stessi. É la Grazia che opera, lo Spirito. La favoletta della vita perfetta in totale zenitudine non ci interessa più. Non ci identifichiamo più con i surfer sulle onde dell’oceano, né stiamo lì a scrutare e commentare ogni onda: siamo l’oceano e lo siamo sempre stati. Non abbiamo fabbricato la persona perfetta, non abbiamo fabbricato il divino, abbiamo solo riconosciuto il padrone di casa. In questa fase la mente cercherà la nostra attenzione per poi dire che siamo caduti, che ecco ci risiamo, ricomincia il film, si sale in giostra, ma noi restiamo, mettiamo in discussione anche questo pensiero. È facile in questa fase tornare a dormire, magari scrivendo un libro su quanto ci siamo realizzati. Mentre il desiderio di una vita semplice emerge naturalmente, non come un ideale. La mente dice “ti stai addormentando”: fandonie, siamo a casa. Attimi di disorientamento molto forti sono abbastanza consueti, ma diminuiscono con l’Indagine interiore.
Ribadisco che questa fase non la si può compiere, non si può trasformare la Personalità in Spirito, lo strumento nella Fonte, il creato nel Creatore. Il Soggetto vede l’oggetto ma non può vedere se stesso. Man mano, si smette di concepirsi come una persona. Ruoli, identità e attaccamenti cadono ad uno ad uno.

OLTRE LA TERZA FASE. Oltre la terza fase non c’é una fase, non c’é nulla e c’é tutto. C’é spazio per ogni emozione e pensiero, ed esiste un unico tempo che é il Presente. La Vita si svolge attraverso Noi che siamo Vita.

Un tempo le scuole esoteriche erano nascoste, libri inarrivabili e maestri severi, portavano il discepolo a scoprire le informazioni e le pratiche al momento opportuno. Adesso non é più così: é un privilegio osservare il tutto dal punto di vista planetario, poiché una tale diffusione di informazioni sta contribuendo ad un enorme cambiamento di coscienza. Tuttavia è opportuno riconoscere la fase in cui ci si trova ed abbeverarsi nella Fonte ad essa adeguata. stromectol Solo per farvi un esempio, ad una persona che vive con qualcuno che la molesta psicologicamente, sul lavoro o in famiglia, non possiamo consigliare pratiche meditative per stare nelle emozioni e ad “accettare il presente”: quella persona deve seguire l’onda di emozioni che la induce a scoprire il gioco e ad uscire da una situazione che la lede. Mentre per un’altra persona che ha fatto anni di terapia, per poi passare a pratiche meditative e di auto-guarigione, ha visto ciò che doveva vedere, che si conosce fin troppo bene, ha persino creato il lavoro in linea con la propria Mission, eppure si sente impantanata, é arrivata l’ora di finire questo “cammino”: ha preparato la ‘macchina’ per riconoscere e accogliere tutto il suo Spirito.

Fonte: Michela Ruffino – https://www.facebook.com/erikashanti74/posts/10216762650242167

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